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Presentazione del libro con l’autore Massimo D’Antonio

Il culto di Virgilio tra Napoli e Campi Flegrei. Le origini, lo splendore, la decadenza.

Il 21 settembre 19 a.C., nella città di Brindisi, di ritorno da un viaggio in Grecia dove si era recato per trovare riscontro di alcuni passi dell’Eneide, si spegne all’età di 51 anni Publio Virgilio Marone. Le sue ultime volontà sono di essere sepolto a Napoli, città che più di ogni altra aveva amato. È l’inizio di un processo di trasfigurazione, durato più di un millennio, durante il quale il poeta fu ritenuto prima un santo, inviato da Dio su questa terra per aiutare un’umanità allo sbando, poi un mago, dotato di poteri taumaturgici, e infine uno stregone, avvolto dalle fosche tenebre della negromanzia: una metamorfosi che per l’aura di mistero che la circonda continua a ispirare letterati, antropologi e artisti.

Massimo D’Antonio, napoletano, archeologo, vive e lavora nei Campi Flegrei. Dopo un periodo di ricerche in Asia Minore – concluso con la pubblicazione di un importante contributo negli Atti dell’VIII Congresso Nazionale di Archeologia Cristiana – si dedica alla tutela e alla promozione del territorio.

Direttore scientifico in diversi progetti che interessano il comparto naturalistico domitio-flegreo, assume la governance dell’Ente Parco Regionale dei Campi Flegrei nel 2020. Tra i vari strumenti che utilizza per diffondere la conoscenza di questi luoghi antichi c’è la letteratura, che talvolta lo vede anche in veste di autore. Tra le sue ultime opere si ricorda il romanzo: “Sibylla – La trilogia del tempo” (Valtrend Editore, Napoli, 2020); e poi nel 2021 “Campi Flegrei – Viaggio lento alle radici della storia tra paesaggi, arte, natura e tradizioni”, divenuto la Guida ufficiale dell’Ente Parco.

Musiche e canti a cura dei Damadakà, collettivo musicale che da oltre venticinque anni esplora la tradizione orale partenopea, valorizzando e riarrangiando – attraverso una rigorosa ricerca storica affiancata alla riscoperta di strumenti musicali del passato – antichi canti d’amore, di lavoro, inni devozionali e litanie pellegrinaggio che per secoli hanno caratterizzato il lento scorrere del tempo nel Sud Italia.

(Componenti: Michele Arpa, Daniele, Paolo e Dario Barone, Mario Musetta, Margaret Ianuario).

Modera ANTONIO CASTALDO, giornalista, autore, saggista, che cogliendo l’occasione di parlare di Virgilio presenterà il suo ultimo lavoro “I DIAVOLI DELL’AVERNO” (Solferino Editore – 2025) e delle sconcertanti similitudini che egli coglie tra i demoni evocati nel VI Canto dell’Eneide e il labirintico mondo sotterraneo flegreo – una fitta rete di grotte, cunicoli e tunnel scavati nel tufo – che i più sanguinari latitanti della camorra partenopea ha usato, e probabilmente usa tuttora, per sottrarsi ai blitz delle Forze dell’Ordine.

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