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Di boschi e di selve

Tra Carnevale e Pasqua, in quel frangente in cui il bosco era ancora spoglio e iniziava a sgranchire i rami al cielo, le radici facevano amicizia con la prima erba spuria punteggiata da qualche ranuncolo variopinto e forsizia gialla, si sentiva lo scricchiolio dei fusti riemergere dal letargo…

Frequente metafora di smarrimento e di pericolo, il bosco può essere anche fonte vitale di nutrimento e di energia: sarà questo il tema dell’incontro con Raethia Corsini, settima ospite del ciclo Di boschi e di selve, otto dialoghi mensili curati da Maria Teresa Carbone e realizzati in collaborazione con l’associazione Monteverdelegge. Al centro degli incontri, cui partecipano persone attive in campi diversi, dalla scrittura all’arte, alla scienza, c’è un luogo, il bosco, che nelle sue declinazioni (selva, foresta, giungla…), si è rivelato agli umani come spazio di rigenerazione o di smarrimento: fonte di risorse, entità oscura, territorio magico del sogno.

Raethia Corsini, nata a Milano per caso, è toscana DOC da più di cinque generazioni e ha trascorso l’infanzia e buona parte dell’adolescenza sull’Appennino tosco-emiliano. Giornalista professionista, ha scritto di viaggi, cibo, società per i principali magazine italiani. Il suo Suite per un castagno (Guido Tommasi Editore, 2020) ha per protagonista un albero i cui frutti per millenni hanno nutrito gli esseri viventi, fonte economica e di scambio che ha favorito la formazione delle civiltà moderne.

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