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Sono in mostra fotografie in grande formato, edite e inedite, dove il paesaggio, alla luce del rapporto tra artificio e natura, è inteso nell’oscillazione tra luogo esteriore e interiore, parte inscindibile della ricostruzione fisica e mnemonica di un fare artistico. Sono scatti-frammenti di un percorso intessuto di tempo e fatica, fatto da gesti, azioni, intenti che documentano l’opera dell’artista nel suo realizzarsi. A ciascuna foto è associato un video che rivela l’essenza del progetto. Coartando e ibridando i consueti cicli stagionali in una sorta di sincronicità atemporale, Cametti è poi intervenuto manualmente sulle vedute, con l’uso di vernici atossiche specifiche per le piante. Una manipolazione etica, quella dell’artista, quale recupero consapevole del legame organico e ri-fondante con la natura. Attraverso il suo lavoro Cametti ci riconnette alla terra, ma anche alle nostre responsabilità.

La ricerca di Simone Cametti è basata su una concezione pragmatica e artigianale del fare artistico, che si sviluppa tramite interventi operativi sulla materia e il contesto entro il quale agisce. Azioni che si traducono in progetti multimediali e organici che sembrano svilupparsi per gemmazione gli uni dagli altri, legati da una costante attenzione ai temi fondamentali della natura, del paesaggio, dei materiali minerali e organici, dello spazio e della sua occupazione. A tali azioni fa seguito una formalizzazione dal lavoro nella forma di immagine fotografica, video, scultura o installazione, che documenta il procedimento di avvenuta trasformazione e il suo perdurare nel tempo.

Tra le sue mostre personali: NIX, 2023, Francesca Antonini Arte contemporanea, Roma, a cura di Daniela Lancioni; Ochre Yellow, Montoro 12 Gallery, Bruxelles, 2022; PRIMITIVO, Shazar Gallery, Napoli, 2021; 4.500 Gradi Kelvin, con un testo di Lorenzo Balbi, Francesca Antonini Arte Contemporanea, Roma, 2020; OH BE A FINE GIRL, KISS ME, Galleria NContemporary, Milano, 2020; Media Montagna, a cura di Umberto Palestini, Spazio K, Palazzo Ducale di Urbino, 2018; Tina, One Space/One Sound, a cura di Anna Cestelli Guidi e Claudio Libero Pisano, Auditorium Parco della Musica, Roma, 2017; Greenit, a cura di Claudio Libero Pisano, Francesca Antonini arte contemporanea, Roma; 6 candele, Expo Milano 2015, a cura di Alessandra Caruso, Nutrire il pianeta energia per la vita, Expo Milano 2015, Milano.

Media Partner: art apart of cult(ure)
Sponsor: Bridge Art_contemporary visions

 

Orari:
Tutti i giorni dalle 9.30 alle 17.00
Martedì chiuso.

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